PARZIALMENTESCREMATO

Accabadora

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zoe.
view post Posted on 27/10/2009, 02:20







S'accabadora.
La sua esistenza e' sempre stata ritenuta un fatto naturale...
come esisteva la levatrice che aiutava a nascere, esisteva s'accabbadora che aiutava a morire.
Si dice addirittura che spesso era la stessa persona e che il suo compito si distinguesse dal colore dell'abito
(nero se portava la morte, bianco o chiaro se doveva far nascere una vita).
Questa figura
espressione di un fenomeno socio-culturale e storico e' la pratica dell’eutanasia
nei piccoli paesi rurali della Sardegna e' legata al rapporto che i sardi avevano con la morte.
Nella cultura della comunita' sarda
non e' mai esistito una vera paura di fronte agli ultimi istanti della vita dell'uomo.
Si puo' anzi dire che i sardi avessero una propria e personale gestione della morte, considerata il naturale ciclo della vita.





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non siamo noi a cercare i libri sono loro a trovarci
si piazzano sul nostro cammino in percorsi
solo all’apparenza casuali.
Avevo trattenuto questi pezzi per te
sapevo che sarebbe arrivata l'occasione giusta prima o poi per lasciarteli.
Quando -s’Accabadora- mi ha trovato
l’ho divorato.
Impossibile non associarlo a certi nostri vecchi discorsi
Difficile non associarlo a certi nuovi pensieri.
Cercalo.






..." Quando la vecchia si era fermata sotto la pianta del limone a parlare con sua madre
Maria aveva sei anni ed era l’errore dopo tre cose giuste.
Le sue sorelle erano già signorine e lei giocava da sola per terra a fare una torta di fango impastata di formiche vive
con la cura di una piccola donna.
Muovevano le zampe rossastre nell’impasto, morendo lente sotto i decori di fiori di campo e lo zucchero di sabbia.
Nel sole violento di luglio il dolce le cresceva in mano, bello come lo sono a volte le cose cattive..."






..." Maria sorridendo intuiva che da qualche parte avrebbe dovuto esserci un motivo per piangere
ma non riuscì a farselo venire in mente.
Si perse anche i ricordi della faccia di sua madre mentre lei si allontanava
quasi se la fosse scordata già da tempo
nel momento misterioso in cui le figlie bambine decidono da sole cosa è meglio impastare dentro il fango delle torte..."





..." Tzia Bonaria le diede un letto solo suo e una camera piena di santi, tutti cattivi.
Lì Maria capì che il paradiso non era un posto per bambini.
Due notti stette zitta vegliando con gli occhi tesi nel buio per cogliere lacrime di sangue o scintille dalle aureole.
La terza notte si fece vincere dalla paura del sacro cuore col dito puntato, reso visibilmente minaccioso dal peso dei tre rosari sul petto zampillante.
Non resistette più, e gridò..."






Ti piacerà molto ne sono certa
come sono certa ti aiuteranno ad avere una visione d’insieme del libro
più bella e ampia le parole che la scrittrice ha rilasciato in tante interviste
nn faticherai a trovarle.
Un abbraccio.










(Grazie, a chi ha pensato di creare un Archivio...
e ha avuto l'accortezza di nn cancellare tutto quello che qui era stato lasciato.)





 
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heva
view post Posted on 4/11/2009, 23:57




So che mi piacerà, se è piaciuto a te.

Sto qui
a leggerTi, guardarTi, ascoltarTi, dove altro potrei andare stasera per sentirti più vicina?
Ho assorbito le tue parole sciolte nella musica, perse nel mare, s'accabadora, l'angelo della morte ma nulla è più sbagliato proprio stasera, anche se il suono è dolce - s'accabadora - come la musica quando ti tappi le orecchie, la senti ugualmente ma ovattata, senza spigoli; non dovevo leggerti stasera, domani sarebbe stato forse meglio, sai, pensa che buffo, stasera nemmeno tu mi leggerai, domani nemmeno ma presto, molto presto, sì e allora divento impaziente perchè sono impaziente come nessun altro , se voglio; allora vado a farmi una camomilla, la solita, sì, quella e mi metto lì tutta accucciata, coi pasticcini che avanzano, chè non ho fame, e lo spigolo del gradino sulla schiena a tenermi dritta, così non m'addormento. Non so che fare Zò, dovresti essere qui a dirmelo perchè veramente non so come diavolo fare per far passare il tempo, almeno.
 
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INCASINATO
view post Posted on 5/11/2009, 13:05




A volte noi Sardi siamo davvero un pò particolari nella vita e nella morte.. Quello che viene chiamata s'accabbadora in realtà non è la vita che finisce, anzi tutt'altro perchè dietro c'è un pensiero per certi versi positivo può sembrare strano tutto questo. Ma quando la vita diventa un'altra cosa allora è meglio chiudere con tutto di quello che negativo comporta.... Storie di un passato di una cultura dove la misericordia e la pietà nel senso più bello si esprimeva anche in questo modo.... Oggi però mi viene un'altro pensiero molto più positivo che spesso viene dimenticato << FORZA PARISI >> Che significa dai mettiamo tutta la forza che abbiamo tutti insieme, intendendo con questo un grande pensiero positivo d'intenti di coraggio di non arrendersi neanche di fronte alle difficoltà più dure più difficili sentirsi vicini in un unico grido come si facceva un tempo quando si solevava un grande peso e allora vorrei dire una cosa a Heva e Zoe e a me stesso << FORZA PARISI >> Ognuno può far risuonare quel grido di stare insieme nelle difficoltaà che la vita ci mette davanti, ma anche nella soddisfazione di sapere che ci siamo trasmessi una grande forza insieme.... Io credo che sicuramente mi avete capito quello che voglio dire....
Un abbraccio per Zoe e per Heva...
 
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dellakappa
view post Posted on 5/11/2009, 13:49




CITAZIONE (heva @ 4/11/2009, 23:57)
So che mi piacerà, se è piaciuto a te.

Sto qui
a leggerTi, guardarTi, ascoltarTi, dove altro potrei andare stasera per sentirti più vicina?
Ho assorbito le tue parole sciolte nella musica, perse nel mare, s'accabadora, l'angelo della morte ma nulla è più sbagliato proprio stasera, anche se il suono è dolce - s'accabadora - come la musica quando ti tappi le orecchie, la senti ugualmente ma ovattata, senza spigoli; non dovevo leggerti stasera, domani sarebbe stato forse meglio, sai, pensa che buffo, stasera nemmeno tu mi leggerai, domani nemmeno ma presto, molto presto, sì e allora divento impaziente perchè sono impaziente come nessun altro , se voglio; allora vado a farmi una camomilla, la solita, sì, quella e mi metto lì tutta accucciata, coi pasticcini che avanzano, chè non ho fame, e lo spigolo del gradino sulla schiena a tenermi dritta, così non m'addormento. Non so che fare Zò, dovresti essere qui a dirmelo perchè veramente non so come diavolo fare per far passare il tempo, almeno.

a saperlo...
sarei passata di qui stanotte, che in due il tempo passa meglio.
senza far casino, senza caciara. tu appoggiata al tuo spigolo, io accucciata su me stessa, in silenzio, ognuna a seguire il suo pensiero, sapendo che, da qualche parte, in qualche punto, almeno loro, i nostri pensieri, si sarebbero incrociati, e almeno loro, i pensieri, si sarebbero fatti compagnia, anche solo per qualche secondo.

però, forse, è stato meglio cosi.
che io stanotte non sia passata, che ieri sera abbia spento presto la luce e i pensieri, scivolando in un sonno senza sogni.
che se invece fossi passata, e t'avessi letta, sono certa che mi sarebbe mancato quell'attimo di lucida razionalità che stamattina mi ha fatto cancellare le parole un secondo prima di inviarle.
le uniche che mi sono imposta di non pronunciare. c'è mancato poco che mi lasciassi fregare.

è che sono fatta storta, io.
ho il meccanismo di autodifesa che si innesca in automatico, e che mi isola da tutto rendendomi fredda e indifferente, come se la cosa non mi riguardasse. finchè non metabolizzo. finchè non prendo coscienza.
e allora mi perdo.
mi sono persa anche stavolta, questo non è il mio posto, non è stato pensato per me.
eppure è qui che sto, da stamattina. a cercar cosa, non lo so.


p.s.: giorgio, è molto bello quello che hai scritto.

 
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4 replies since 27/10/2009, 02:20   153 views
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